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Plutone in Acquario: è davvero così spaventoso?

Negli ultimi giorni, con l’ingresso di Plutone in Acquario, le bacheche di astrologia sono impazzite: c’è chi fa testamento, chi si precipita a fare letture astrologiche per capire cosa lo aspetta, chi teme addirittura di finire ghigliottinato in un revival della Rivoluzione francese.

Prima di tutto respiriamo e calmiamoci un attimo.

Plutone è stato scoperto nel 1930, quindi non ha molto senso andare a vedere cosa è accaduto a fine ‘700 durante l’ultimo transito in Acquario, dal momento che i simboli e le trasformazioni che ha rappresentato si sono presentate storicamente molto tempo dopo, in corrispondenza all’emergere nell’inconscio collettivo di ben altre tematiche.

Le Rivoluzioni, infatti, sono da sempre territorio di Urano, che peraltro proprio in quel periodo venne scoperto, a proposito di sincronicità.

Plutone semmai corrisponde alla scoperta della psicanalisi, alle profonde trasformazioni sociali avvenute nel ‘900, tra cui non ultimo un ben diverso ruolo della donna all’interno della famiglia e, se proprio vogliamo andare alla ricerca delle sue tinte più oscure, troviamo i totalitarismi: ben diversi rispetto alle rivoluzioni, sia sul piano politico che su quello concettuale.

Simbolo di potere personale

Plutone è un simbolo legato, tra le altre cose, al potere personale e quindi anche alla gestione sana o malsana di esso, dato che, per fare una citazione colta “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.

Teniamo però sempre presente che come gestirlo sta a noi: nessuno, neppure il temutissimo Signore degli Inferi, viene a toglierci il libero arbitrio. Al limite viene ad osservare molto da vicino come decidiamo di utilizzarlo.

In realtà un transito di Plutone può portare a galla molti temi, soprattutto in ambito personale.

La sfida di Plutone

La sfida che il Pianeta ci sottopone è indubbiamente quella di affrontare le nostre ferite e paure più profonde e di imparare a riconoscere in noi stessi i nostri doni e, soprattutto, la nostra missione.

Le domande che porrà sono: “Perché sei qui? Cosa puoi donare al mondo?“, e sarà bene che ognuno di noi si faccia trovare preparato alla risposta.

Il Dono di Plutone

Il Dono che può derivarne è immenso: si tratta della capacità di guarire la propria anima, arricchendosi della sensazione di avere uno scopo ultimo e superiore e, naturalmente, dedicandosi ad esso.

Spesso la guarigione dell’Anima necessita di un percorso di “discesa negli inferi interiori” per confrontarci con tutto ciò che ci ha ferito nella vita: umiliazioni, bugie, abusi.

Non è un processo per deboli di cuore e difficilmente lo si affronta volentieri, tuttavia Plutone ci chiede di intraprenderlo comunque.

Durante un transito plutoniano riaffiorano nei pensieri le cose che ci hanno danneggiato in passato e se non le abbiamo risolte rischiamo di ripetere gli stessi schemi: ad esempio se porto con me la ferita del rifiuto, potrei attirare nuovamente a me circostanze in cui mi sento rifiutata o rifiuto qualcuno, con sofferenza e sensi di colpa connessi.

Se invece riesco a gestire il transito assecondando la trasformazione che Plutone mi richiede, potrò ancora percepire quegli impulsi, ma non sarò costretta a ripetere ciecamente il passato: le mie nuove consapevolezze mi permetteranno di creare un futuro differente.

Plutone e il karma personale

In questo senso, i passaggi di Plutone sono anche profondamente legati al karma individuale in quanto portano a galla antiche ferite che si sono originate in vite precedenti e continuano a riattivarsi periodicamente fino a quando non siamo finalmente pronti a sanarle.

Il tema è molto profondo e complesso, e spesso la trasformazione comporta che alcune parti di noi non sopravvivano: in questo senso possiamo in effetti parlare di “morte” durante questo transito, la morte di chi siamo stati, seguita dalla nascita di chi veramente siamo destinati ad essere.

Può essere molto utile in questo periodo assecondare il transito con strumenti che ci accompagnino nella conoscenza profonda di noi stessi, come ad esempio l’ipnosi o la psicoterapia.

Durata del transito e Segni coinvolti

Il transito di Plutone in Acquario durerà per i prossimi 20 anni, ma data la sua lentezza non interesserà ogni nativo per tutto il periodo: è fondamentale conoscere i gradi ai quali si trovano i tuoi Pianeti personali per poter restringere e individuare correttamente i momenti in cui ciascuno di essi sarà in effetti sotto l’influenza del transito.

I Segni maggiormente coinvolti saranno ovviamente l’Acquario, che affronterà il passaggio di congiunzione, il Leone con l’opposizione, e Toro e Scorpione con la quadratura. Si tratta indubbiamente degli aspetti più intensi, che richiederanno a questi Segni un profondo e coraggioso lavoro su sé stessi.

Sostenuti invece dal transito che li toccherà in modo favorevole sono Bilancia e Gemelli, Ariete e Sagittario: per loro si aprono opportunità di crescita e trasformazione profonda, ma senza quella spinta di necessità impellente.

Opportunità che comunque è sempre meglio cogliere spontaneamente, prima di esservi costretti.

Se hai deciso assecondare il transito iniziando, o approfondendo, il lavoro su te stessa, ho messo a punto un percorso mensile di esercizi, meditazioni e visualizzazioni guidate: sono già online i primi moduli, dedicati alla libertà emotiva e alla ferita del rifiuto.

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Ipnosi regressiva: le risposte alle principali obiezioni

Spesso scrivo di Astrologia karmica, più raramente di ipnosi regressiva.

Non c’è dolo in questo, solo che quello per le pratiche ipnotiche è un amore molto più recente di quello astrologico, ormai più che decennale. Però, oltre alla passione, inizio ad avere anche un po’ di esperienza, per cui vorrei condividere con te oggi le risposte alle principali obiezioni che mi vengono fatte in proposito.

1. Ogni giorno vai in stato ipnotico senza saperlo

Pensa che in realtà quotidianamente e più volte al giorno vai in stato ipnotico: ad esempio quando ti fissi a guardare qualcosa, o quando percorri sempre la stessa strada e lo fai “in automatico”, senza farci caso. Ecco, si tratta di situazioni in cui sei andata spontaneamente in stato ipnotico. Come vedi nulla di cui aver paura.

2. L’inconscio vigila sempre

Poi è importante capire cosa esattamente ti preoccupa: se pensi all’ipnosi esclusivamente come quella regressiva che può riportare alla luce traumi o antichi dolori, ok, la tua preoccupazione è sicuramente fondata, ma devi tenere presente una cosa importante, cioè che il tuo inconscio ha sempre una funzione di vigilanza e controllo rispetto a tutto quello che emerge durante una sessione. Ovvero, in altre parole, nulla mai emerge che tu non abbia bisogno di vedere in quel momento o non sia pronta ad affrontare.

3. Emerge solo ciò che ti serve e che puoi gestire

Vero è che possono emergere traumi o momenti dolorosi, di questa o altre vite, ma quando accade è sempre per portare alla luce della tua consapevolezza qualcosa che si muove in profondità e che inevitabilmente ti condiziona anche se non lo sai. O magari lo sai benissimo ed è proprio quello che ti spinge a fare questa esperienza: trovare una vita d’uscita.

Per fare una parentesi astrologica sull’argomento, i momenti più adatti per questo tipo di indagine sono quelli segnati da transiti importanti di Plutone sui pianeti personali: Plutone rappresenta infatti proprio quelle ferite che giacciono nel subconscio e che per essere sanate hanno bisogno di essere viste e integrate nella personalità.

4. Non perdi mai il controllo

Altra obiezione piuttosto frequente è “non voglio perdere il controllo”. Anche qui ti voglio rassicurare: in stato ipnotico non si perde mai il controllo, anzi, c’è sempre la coscienza che vigila e fa in modo che non accada nulla che sia contrario al tuo interesse e alla tua salute. Non solo: al termine dell’esperienza ipnotica ricorderai tutto, e potrai comunque interromperla in qualsiasi momento con un atto di volontà.

L’ipnosi però non è solo questo.

Cosa può fare l’ipnosi per te

E’ anche possibile utilizzare il processo ipnotico per modificare le tue credenze limitanti, le tue affermazioni negative e tutti i pensieri che nel tempo si sono automatizzati e le convinzioni che danneggiano la tua immagine personale e ostacolano il tuo benessere e il raggiungimento del successo.

Se già conosci il potere delle affermazioni positive (ne ho parlato qui) pensa a quanto più potenti possono essere se effettuate in stato ipnotico, e quindi fatte entrare direttamente nell’inconscio. Sicuramente possono penetrare più in profondità ed essere efficaci in modo molto più rapido.

Ad oggi ho sperimentato personalmente diverse pratiche ipnotiche, sia per il trattamento delle fobie, sia per lavorare sulle mie convinzioni limitanti, e naturalmente diverse regressioni a vite passate, e ho sempre potuto constatare un cambiamento nella mia prospettiva: una maggiore consapevolezza rispetto ad alcune circostanze che posso tranquillamente definire appartenenti al mio percorso karmico e anche la risoluzione di alcune problematiche importanti.

Allo stesso tempo sto riscontrando tantissime conferme da parte delle clienti che si rivolgono a me come astrologa karmica e poi decidono di sperimentare una ipnosi regressiva per aumentare la propria consapevolezza del percorso che stanno vivendo, o viceversa, decidono di partire dall’ipnosi regressiva e poi mi richiedono la lettura karmica del tema natale in modo da essere aiutate a comprendere con maggiore chiarezza qual è la strada da seguire.

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