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L’Oroscopo karmico del 2024

Entriamo nel merito dell’Oroscopo Karmico del 2024: l’anno si apre con l’asse nodale già da qualche mese tra i segni della Bilancia e dell’Ariete, in particolare il Nodo Sud della Luna si trova in Bilancia e il Nodo Nord in Ariete, e lì resteranno fino all’inizio del 2025.

Cosa significa questo in termini di Oroscopo?

L’oroscopo karmico dell’anno

Dal punto di vista karmico si avvicina un anno in cui saremo chiamati ad un particolare esame di coscienza, soprattutto se sull’asse Bilancia/Ariete abbiamo dei Pianeti importanti, o addirittura i Nodi Lunari.

Dovremo infatti mettere a fuoco in quali settori della nostra vita siamo caduti nel lato ombra della Bilancia, dato che il transito del Nodo Sud porta alla luce le ombre del Segno interessato.

Chiediti quando nella tua vita hai fatto il possibile per evitare la verità, quando hai pagato un prezzo troppo alto pur di mantenere la pace ad ogni costo?

In che area della vita hai accettato troppi compromessi?

Quando hai sorriso, ma dentro di te sanguinavi?

Fai un attento inventario di tutti i “si dovrebbe” a cui ti sei legata: tieni quelli validi e lascia andare gli altri. “Non dovrei essere arrabbiata, non dovrei impormi…”, “Dovrei perdonare…”.

Il karma della Bilancia

Se il tuo Nodo Sud, o il governatore del tuo Nodo Sud, si trova in Bilancia, questo è per te un periodo particolare perché emerge e viene a maturazione non solo un karma collettivo ma anche personale: forse in una vita precedente eri una dama o un nobile a Corte, e forse hai dovuto sorridere molto a persone che in realtà non ti piacevano per non perdere il tuo status.

Forse eri uno schiavo al servizio di qualcuno e avevi bisogno di mantenere rapporti molto pacifici con il tuo padrone, a costo di mandare giù grossi rospi per non perdere i tuoi privilegi.

Ci possono anche essere state circostanze in cui la tua stessa sopravvivenza è dipesa dal sorridere pur essendo infelice.

Il karma collettivo della Bilancia arriva a maturazione e quindi queste domande sono adatte a tutti nel corso del 2024.

Cosa bisogna imparare quest’anno?

Ma qual è la cura? Come sempre la magia si trova sul Nodo Nord!

Essere diretto e onesto è la cura per l’ombra bilancina. Affrontare le cose può essere spaventoso quando si tiene a qualcuno, ma occorre mettere sul tavolo ciò che è stato taciuto, con onestà e schiettezza, come insegna l’Ariete.

Dire la tua verità, essere assertiva, esporre il tuo punto di vista, sono tutti esempi di cose che magari hai trascurato di fare ed è invece venuto il momento di esprimere.

Ricorda che tu non sei metà di nulla: non c’è nessuno che tu non possa perdere, perché tu sei INTERA.

La tua esistenza non deriva dalla presenza di qualcun altro nella tua vita, sei autosufficiente!

Le linee guida per il 2024

Ecco quindi le linee guida per affrontare al meglio questo periodo, in modo che sia occasione di crescita e di risoluzione di cicli karmici che si ripetono:

  1. Metti la verità sul tavolo;
  2. Usa una quantità sufficiente di forza: non troppa, non troppo poca. Il necessario per essere efficace;
  3. Non lasciarti annebbiare dalla rabbia e dalla convinzione di avere ragione;
  4. Fai ciò che ti spaventa, metti alla prova il tuo coraggio;
  5. Sii pietoso e misericordioso;
  6. Accetta la vittoria, anche se non è perfetta: trova un equilibrio con l’altro, trova un accordo.

Segui, in poche parole, il sentiero del Guerriero Spirituale: laddove l’energia di Marte incontra quella di Venere e la guerra si fonde con la pace.

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Come l’ipnosi mi ha aiutato a superare la ferita dell’abbandono

Oggi desidero raccontarti come l’ipnosi mi ha aiutato a superare la ferita dell’abbandono che mi portavo dietro da diversi cicli di vita.

Ipnosi regressiva e ferita dell’abbandono

Ormai sono passati due anni e mezzo dalla mia prima ipnosi regressiva, quando vidi una vita passata segnata dal trauma dell’abbandono.

Da allora, durante il mio percorso di formazione per diventare ipnotista, ne ho fatte diverse altre, tutte accomunate più o meno dallo stesso tema: l’abbandono, in una forma o nell’altra, si ripresentava sempre.

La cosa particolare è stata che la regressione più intensa, dal punto di vista emotivo, è stata una delle ultime, nella quale rivivevo un lutto improvviso poiché l’amore della mia vita moriva improvvisamente pochi giorni dopo il nostro matrimonio.

Tutte queste sessioni mi hanno aiutato a mettere a fuoco il problema e sono state parte integrante del percorso, ma la vera svolta nella guarigione è stata in un momento successivo, quando davvero ho guardato in faccia il problema.

Ho letto e studiato da varie fonti e su diversi testi che gli abbandoni che viviamo nel corso di questa e altre vite non sono altro che echi di una ferita abbandonica originaria, e l’anima continua a rivivere questa dolorosa esperienza per trovare la guarigione.

La ferita originaria

La ferita originaria è dovuta al fatto che, a seguito di un forte dolore, ad un certo punto ci siamo dissociati e abbiamo rinunciato ad una parte di noi stessi, di fatto abbandonando una parte di noi. Il vero abbandono quindi, o meglio il primo, quello che di fatto ha dato origine alla ferita, è stato autoinflitto!

Continueremo quindi a rivivere esperienze abbandoniche fino a quando non andremo a recuperare e reintegrare quella parte perduta e abbandonata di noi stessi.

La mia storia

La mia esperienza è stata estremamente intensa e vivida: ho visto due me bambine, una in un bellissimo giardino, l’altra in fondo ad un pozzo che si apriva nello stesso giardino. La prima sapeva della presenza dell’altra nel pozzo, aveva provato a chiamarla, a farla uscire, ma l’altra non rispondeva, non era consapevole.

Completamente bloccata e richiusa in sé stessa, non aveva idea di cosa ci fosse fuori, neppure che ci fosse un “fuori”. Ad un certo punto la prima si è arrabbiata, urlava, cercava di farsi sentire dall’altra almeno per farsi guardare, ma nulla.

Poi ha anche cercato di ignorarla, e di andare avanti a vivere la sua vita, ma non riusciva mai ad allontanarsi realmente dal pozzo. Neppure lei era libera, perché quella parte di sé stessa bloccata non le permetteva di vivere serenamente.

Alla fine ha deciso: si è calata nel pozzo, si è seduta accanto all’altra nel fango e in silenzio l’ha abbracciata.

La guarigione

La rabbia ha lasciato il posto alla compassione, all’Amore. Finalmente si sono guardate negli occhi, e la parte abbandonata è stata nuovamente accolta. Insieme sono risalite nel giardino, alla luce del Sole, tenendosi per mano.

Quello è stato il momento che ancora porto nel cuore, e che ha finalmente guarito la mia ferita. La sensazione di completezza al posto del vuoto che portavo dentro di me da così tanto tempo.

Ecco cos’ha fatto per me l’ipnosi, ed ecco perché credo che sia così importante come strumento di guarigione spirituale.

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